È un finanziamento dedicato ai lavoratori in quiescenza e per questo motivo gli Istituti bancari dispongono delle proposte di prestito personale pensato per soddisfare le esigenze di credito della categoria con importi e modalità di pagamento spesso più vantaggiose. Le percentuali di rischio di insolvenza sono infatti inferiori, legate alla certezza dell’assegno pensionistico. Le uniche limitazioni interessano l’età del pensionato, e la sola possibilità di accedere al credito esclusivamente con la pensione di anzianità lavorativa.
In relazione alla caratteristiche di questa tipologia di questo client è possibile rimborsare le rate secondo la modalità ordinaria di corresponsione tramite bollettino postale o con cessione del quinto, in cui l’ente previdenziale trattiene a monte la somma e eroga l’assegno al netto della rata. Questa soluzione è la maggiormente richiesta nei prestiti per pensionati, aumentando la stabilità nel rimborso e riducendo il tasso di interesse. Unica limitazione è che nella cessione del quinto, l’importo della rata non può superare un quinto degli emolumenti totali mensili del pensionato.
Per farvi una prima idea sulla soluzione di prestito per pensionati, osservate anche la tabella qui di seguito riportata in cui abbiamo cercato di riportare le informazioni più importanti:
PRESTITI PENSIONATI | CARATTERISTICHE |
---|---|
IMPORTI | – Da 2.000 a 60.000 euro – in base alla pensione |
DURATA | – Da 24 a 120 mesi – dipende da età – fino a 83 anni |
COSTO | – Indicato nel Taeg – spese amministrative – bollo – polizza vita – polizza vita |
FINALITA’ | – non richiesta – da indicare nel preventivo on line per calcolare il tasso di interesse |
TAN e TAEG | – Da 3,50% al 8,89% – dipende da età – in base alle caratteristiche pensionato – in base a finalità |
TASSO | – fisso (consigliato) – variabile |
RIMBORSO | – con bollettino – con cessione del quinto |
ETA’ | Fino a 83-85 anni |
IMPORTO PENSIONE | – Da 501, 89 euro – no pensione minima |
DOCUMENTAZIONE | – documento identità e codice fiscale – modello Obis M – cedolino |
LIMITAZIONI | – solo pensione di anzianità lavorativa – con cessione del quinto fino a 1/5 dell’assegno – importo massimo in base all’età |
Il cliente deve indicare il fine per cui richiede il prestito e in relazione a questo il Tan e Taeg (il tasso di interesse e le spese per il prestito personale) sono differenti. Nel prestito finalizzato la somma viene erogata direttamente nel punto vendita in cui viene effettuato l’acquisto mentre l’utente corrisponderà le rate mensili programmate nel piano di ammortamento.
In linea generale, questa tipologia di prestito presenta dei tassi di interesse che si aggirano intorno al 6,50 al 8,90%, di molto variabili in relazione alla finalità: un prestito finalizzato auto e/o moto si attesta intorno a una media del 6,90-7,50%, diversamente da viaggi, intorno all’8,50-9%, per ridursi negli interventi di ristrutturazione, per cui ritroviamo anche proposte che si aggirano intorno al 5,90-6,50%.
In un prestito personale non finalizzato invece – in cui si indica la richiesta di liquidità – l’intero importo richiesto viene versato al cliente direttamente sul suo conto corrente che lo utilizza nei tempi e nelle modalità che desidera.
In realtà si tratta di un prestito non finalizzato, ovvero non è necessario dichiarare la motivazione per cui si sta richiedendo il finanziamento, e la liquidità viene erogata sul conto corrente del beneficiario che la spende come desidera. Fatto salvo per l’acquisto di immobili o attività imprenditoriali, non ammesse con questa tipologia di prestito. È però importante sottolineare che – per non confondersi – nel momento in cui si compila il modello on line per un preventivo, la casella di ‘finalità’ è sempre richiesta/presente. Perché dunque devo inserirla se in questa tipologia di prestito non devo giustificare il motivo per cui sto richiedendo la somma? La motivazione è legata all’applicazione del Tan e Taeg, che come abbiamo detto sopra sono di gran lunga variabili in relazione alla finalità per cui si fa domanda di finanziamento.
Il consiglio per ottenere un tasso di interesse vantaggioso è quello di richiedere ‘liquidità’ se si ha intenzione di utilizzare il denaro per viaggi, matrimonio o spese di questa tipologia, almeno che non ci siano delle buone proposte, Tan e Taeg sono elevati su questi prestiti, mentre se si hanno delle altre esigenze, come per esempio interventi di manutenzione o ristrutturazione, è meglio indicare la finalità, in quanto gli interessi sulla prima casa o su immobili in generale sono agevolati, Dunque, non è obbligatorio, ma conveniente in relazione alla finalità per cui si richiede il finanziamento.
Dal punto di vista dei regolamenti legati all’erogazione delle somme richieste e del pagamento delle rate non ci sono differenze, ma la tipologia di prestito per pensionati tiene conto primariamente dell’età anagrafica, sulla quale si basa l’importo massimo erogabile e la durata del piano di ammortamento. La modalità di rimborso maggiormente richiesta è la cessione del quinto che consente di trattenere la rata a monte della sua erogazione: è lo stesso ente pensionistico a farlo e a erogare gli importi del piano di ammortamento direttamente alla società creditizia o a se stesso, nel caso in cui il pensionato abbia sottoscritto una Convenzione con l’Inps.
In questo caso però la rata mensile non può superare il 20% degli emolumenti totali – come anche in un finanziamento per le altre categorie, seppure con qualche eccezione nella cessione dei 2/5 dello stipendio – motivo per cui anche la somma finanziabile, compresa dell’importo degli interessi, deve essere distribuita in un periodo massimo di 5 anni; nei finanziamenti in cui l’assegno pensionistico lo permette, il prestito può arrivare a 120 mesi, periodo massimo concesso. Se invece i requisiti del cliente lo permettono (giovane età anagrafica e importo pensione elevato), è anche possibile proporre la soluzione ordinaria di rimborso del prestito, in modo che la rata e la somma massima erogabile possa essere superiore a 1/5 dell’assegno.
Per comprendere meglio, un pensionato di anni 75 titolare di una pensione che ammonta a 1.500 euro, la rata massima con la cessione del quinto dovrà essere di 300 euro circa: 300 euro per 60 rate, (piano di ammortamento fino a 80 anni) l’importo massimo non potrà essere di troppo superiore ai 20-25.000 euro, e molto dipende anche dalla percentuale di interessi applicati al finanziamento.
Naturalmente questo piccolo esempio è solo a scopo indicativo, in quanto gli Istituti bancari e le società di credito si avvalgono degli studi sui clienti, sul loro stile di vite, e un’attenta analisi su entrate, uscite e passato creditizio, per cui ogni utente avrà delle proposte differenti in relazione a questi dati. L’età del pensionato è dunque il fattore predominante nella creazione dell’intera proposta di finanziamento: max 75-83 anni a fine piano di ammortamento, per questo la durata del rimborso non può superare 10 anni.
È possibile accedere al credito con la sola pensione di anzianità lavorativa, e non sono accettate:
- pensione di invalidità civile
- assegno di sostegno al reddito
- assegno mensile per assistenza personale e continuativa ai pensionati per inabilità
- pensione ai superstiti se cointestata a più titolari
- qualsiasi pensione cointestate a più titolari
- assegno sociale
- assegno per il nucleo familiare
Gli istituti bancari si basano sull’età finale dell’utente al termine del piano di ammortamento. Esistono proposte fino agli 83 anni: il prestito potrebbe essere concesso per la durata massima di 3 anni, con 36 rate mensili. L’importo massimo erogabile sarà calcolato in base al 20% massimo degli emolumenti totali mensili comprendendo la quota di interessi e distribuito nel piano di rimborso: questa costituisce la modalità di cessione del quinto maggiormente richiesta in questi casi per ridurre il rischio di insolvenza.
Sarà anche richiesta la sottoscrizione di una polizza vita, che molti Istituti bancari dichiarano non obbligatoria, se si richiedono piccole somme. In realtà, in relazione alla normativa, il DPR 180/1950, un prestito deve essere assistito da una copertura assicurativa sulla vita per garantire il rimborso del capitale residuo in caso di decesso del titolare della pensione.
Per esempio: 1.000 euro mensili, rata 200 euro max, la somma massima erogabile è di circa 10 mila euro, sempre indicativi e variabili in relazione alle proposte dei differenti istituti di credito. Nell’importo della rata è compresa la quota di interessi e della polizza vita. Il piano di ammortamento è della durata di 3-5 anni, in relazione alle condizioni contrattuali delle società di credito. Per comprendere meglio la differenza di condizioni di prestito, costi e polizza vita, in relazione all’età anagrafica dell’utente, osserva anche la tabella qui di seguito riportata:
PRESTITO PENSIONATI | 60-65 ANNI | 75-80 ANNI |
---|---|---|
IMPORTO | 20.000 | 10.000 |
IMPORTO NETTO spese + polizza |
19.450 | 9.117 |
TASSO INTERESSE FISSO | 3,50% | 4,50% |
RATA MENSILE | 196,63 | 200,00 |
PIANO RIMBORSO | 120 rate mensili | 60 rate mensili |
SPESE COMPRESE TAEG | 550 euro | 883 euro |
IMPORTO DOVUTO | 23.595 | 12.000 |
L’assegno pensionistico minimo per accesso al credito è di 501,89 euro per 13 mensilità, conosciuta anche come ‘pensione minima‘, con reddito annuale che non supera i 6.524,57 euro. Inoltre per ottenere un finanziamento è necessario che il soggetto sia titolare di una pensione di anzianità lavorativa con un importo tale che a seguito della trattenuta della rata mensile di un massimo del 20%, non faccia scendere al di sotto di questa soglia gli importi utili per il sostentamento della persona.
Sì, gli importi erogati non necessitano di giustificare la richiesta e non deve essere dichiarata la finalità. In ogni caso, quando si effettuano dei preventivi on line, per esempio, nella casella ‘finalità’, è consigliabile inserire ‘liquidità‘. Differenti infatti sono i tassi di interesse in relazione alla motivazione per cui si sta chiedendo il finanziamento – auto, moto, viaggi, matrimonio, questi infatti hanno dei Tan e Taeg più elevati rispetto alla richiesta di liquidità o per esempio interventi di ristrutturazione nella prima casa.
L’importo del prestito con modalità di ‘liquidità‘ viene versato al cliente direttamente sul suo conto corrente che lo può utilizzare come desidera. Differente è il prestito finalizzato che viene erogato presso il punto vendita in cui è stato effettuato l’acquisto per pagare il bene (auto, per esempio) e successivamente l’utente corrisponderà le rate alla società finanziaria.
Il prestito sarà regolato in relazione all’importo della vostra pensione (importo e rata massima, durata del piano di rimborso), sarete voi a firmare e pagare le rate direttamente dal vostro conto corrente; se scegliete la modalità di cessione del quinto, l’assegno pensionistico vi sarà erogato direttamente al netto della rata. L’unica limitazione è quella dell’importo massimo, calcolato in base alla vostra età – piano di rimborso massimo di 60-120 mesi.
Si tratta di forme di pagamento che presentano delle differenze negli importi e nel rimborso, calcolati in relazione alle somme percepite mensilmente dal pensionato.
- rata: nella cessione del quinto non deve essere superiore a 1/5 della pensione, mentre nel prestito personale è calcolato in relazione alla durata massima sull’età dell’utente (max 75-83 anni al termine del piano di rimborso)
- modalità di pagamento: nella cessione la rata è detratta dalla pensione dall’ente pensionistico che poi la eroga al cliente al netto; nel prestito personale la rata è detratta dal conto corrente o versata con bollettino postale
- importo massimo erogabile: nel prestito personale una somma indicativa generale massima erogabile è di 30.000 euro, anche se è possibile arrivare a 50-60 mila euro in relazione all’età dell’utente. Con la cessione del quinto, l’importo massimo erogabile dipende dal quinto della pensione cedibile e dunque potrebbe anche essere inferiore alla somma massima di 30mila euro.
Per comprendere meglio, osserva anche la tabella qui di seguito riportata, in cui abbiamo riportato anche un esempio di prestito con dei Taeg medi per un pensionato di 75 anni con emolumenti mensili di 1.500 euro:
PRESTITO PENSIONATI | RIMBORSO SU C/C | CESSIONE DEL QUINTO |
---|---|---|
ETA’ | 75 | 75 |
PENSIONE | 1.500 € | 1.500 € |
QUOTA PRESTITO | 30.000 € | 10.000 € |
RATA MENSILE | 357 € | – 200 € – Max 1/5 della pensione |
TASSO DI INTERESSE | 6,80% | 5,70% |
PIANO DI AMMORTAMENTO | 120 rate | – 60 rate – fino a 80 anni |
La documentazione interessa la condizione personale e economica del cliente, motivo per cui alcuni Istituti di credito si differenziano nelle loro richieste, molto legate anche al passato creditizio dell’utente, sopratutto se precedentemente segnalato al Crif. In linea generale però, i documenti richiesti sono:
- documento di identità in corso di validità
- ultimo cedolino
- modello Obis M, il certificato con le informazioni relative alla tipologia di pensione
- documentazione relativa alla presenza di altri finanziamenti in corso
- copie di ultime bollette regolarmente saldate (verifica rischio insolvenza)
Sarà il datore di lavoro, in questo caso l’ente pensionistico a firmare una dichiarazione in cui si impegna a trattenere la somma dovuta per le rate mensili e a erogarla all’Istituto bancario creditore; altra dichiarazione sarà controfirmata dal pensionato in cui dispone il suo consenso alla trattenuta.
A seguito della sottoscrizione del contratto, il cliente deve avere una copia di tutta la documentazione firmata: importo rata, piano di ammortamento, tasso di interesse (Tan e Taeg) costo finale del finanziamento, contratto con regolamento del prestito personale, assicurazione, dunque:
- copia del contratto sottoscritto
- piano di ammortamento
- copia informativa precontrattuale IVASS relativa ai programmi assicurativi
- fascicolo informativo sulle condizioni generali di assicurazione
- modulo di adesione al programma assicurativo
Diffidate degli enti che non forniscono al cliente la copia del contratto firmato, in quanto questa è necessaria per avere un riscontro sui regolamenti, sulle rate, sugli importi finanziati, e sulla ‘eventuale’ possibilità che l’ente di credito possa modificare anche le condizioni contrattuali (come è indicato in molti contratti), motivo per cui è importante avere delle indicazioni sottoscritte per evitare problematiche durante la durata del piano di rimborso.
Sì, i tassi di interesse sono inferiori, sopratutto se si usufruisce di Convenzioni Inps. Queste si avvalgono della minore percentuale di rischio legato all’insolvenza, in quanto l’assegno pensionistico è erogato dallo stesso ente che concede il prestito: in qualsiasi momento potrebbe trattenervi la quota. Con la cessione del quinto la rata viene detratta a monte e prima dell’erogazione al pensionato che riceve il suo assegno pensionistico al netto dell’importo della rata mensile. Comodo, non si deve pagare nessun bollettino, e con tassi che partono dal 3,25% al 7,50% contro Taeg che partono dal 4,50 all’8,89%.
Anche se si tratta della modalità di pagamento che presenta maggiori certezza nella restituzione della somma, non tutti possono fruire di questa soluzione di rimborso. La cessione del quinto prevede infatti la trattenuta di un importo mensile non superiore di un quinto della pensione complessiva percepita.
In base alla normativa vigente in materia di prestiti personali, l’assegno previdenziale, al netto della trattenuta della rata, non deve scendere sotto una determinata soglia, per permettere di assicurare al pensionato di fronteggiare spese e necessità quotidiane. Un soggetto titolare di pensione minima non può dunque richiedere la cessione del quinto, ma dovrà scegliere altre forme di restituzione del debito o richiedere un garante, una terza persona, con requisiti economici specifici che garantisca in caso di impossibilità nel pagamento, il saldo del debito.
Per Tan si intende la quota di interessi annuali che si pagheranno nel finanziamento, inserite nelle prime rate mensili del piano di ammortamento alla francese. È infatti utile sapere che il cliente primariamente paga le quote di interesse spettanti (indicate complessivamente nel Taeg) per poi rimborsare effettivamente le somme richieste con il finanziamento.
Per esempio, in un prestito di 30.000 euro con Tan e Taeg medio di 6,90, il costo finale è di 42.300 euro da rimborsare in 120 rate. Nei primi 36 mesi circa saranno restituiti gli interessi pari a 12.300 euro, in rate di circa 356 euro in cui circa 300 euro corrispondono agli interessi; a seguito si comincerà a rimborsare gli importi percepiti.
Il Taeg comprende infatti il costo totale del prestito: interessi e spese di apertura pratica, amministrative, bollo, importi della copertura assicurativa, etc. Nel Tan sono comprese solo le rate e molto spesso il prestito sembra più conveniente di altri, mentre osservando il Taeg, ovvero quanto costerà in tutto il finanziamento, molto spesso ci possono essere delle enormi differenze tra prestito e prestito. Alcuni Istituti bancari infatti non includono spese, solo il bollo di 16 euro, mentre altre richiedono quote che si aggirano dalle 200 alle 550 euro. Per comprendere meglio, osserva anche la tabella qui di seguito riportata, in cui è evidente quanto i costi di un finanziamento siano variabili proprio in base a Tane Taeg:
PRESTITO PENSIONATI | IMPORTI | IMPORTI | IMPORTI |
---|---|---|---|
IMPORTO | 10.000 € | 20.000 € | 30.000 € |
TAN FISSO | 4,90% | 6,50% | 4,25% |
TAEG | 6,56% | 6,90% | 4,44% |
PIANO RIMBORSO | 120 | 120 | 120 |
RATA MENSILE | 95,02 € | 238,66 € | 279, 92 € |
TOTALE DOVUTO | 11.695 € | 28.639 € | 33.350 € |
QUOTA INTERESSI | 1.695 € | 8.639 € | 3.350 € |
In una prima proposta di finanziamento, il tasso variabile costa meno, in quanto le rate sono calcolate in base all’indice del ‘costo del denaro sul mercato’, motivo per cui in una prima fase potrebbe essere inferiore rispetto ad una rata con tasso fisso, che resta invariata durante tutto il piano di ammortamento. L’effettivo valore del tasso variabile è indicato in percentuale:
- Tasso variabile 5,80%, per esempio
Diverso è il caso del tasso variabile, che nella sua fase iniziale bassa, proprio perché segue l’andamento del mercato, potrebbe raggiungere delle cifre elevate mettendo in difficoltà il cliente nel pagamento. Il tasso variabile dunque modifica la rata mese per mese, non si ha la certezza della somma da rimborsare e il costo totale del prestito potrebbe diventare di molto superiore a quanto sottoscritto in fase di valutazione. Il tasso fisso potrebbe sembrare avere dei costi più elevati, ma la rata resta la stessa durante tutta la sua durata, e il costo complessivo al termine del rimborso resta invariato.
È obbligatoria per importi dai 10.000 euro in su, ma in linea generale, la sottoscrizione di una copertura assicurativa è richiesta dalla maggior parte degli Istituti bancari. ha un costo variabile in relazione all’età anagrafica del cliente ma si attesta intorno alle 1.500-1.800 euro circa. Il costo della polizza non deve essere corrisposto dal beneficiario del prestito ma viene detratto dalla somma finanziata e rimborsato insieme alle rate: la somma viene dilazionata e inserita come quota nella rata mensile. Il prezzo complessivo del finanziamento insieme alla copertura assicurativa è indicato nel Taeg. Per comprendere meglio osserva anche la tabella qui di seguito riportata:
POLIZZA VITA | COSTO e RIMBORSO |
---|---|
COSTO | 1.500 – 1.800 euro |
PAGAMENTO | Detratta dall’importo finanziato: – 30.000 – 1.800 = 28.200 |
RIMBORSO | – 1.800 : 120 rate + 15 € su ogni rata |
PREZZO | – indice Taeg |
In base ad un’analisi legata alla comodità, alla tempistica di concessione e ai tassi di interesse, il prestito migliore per un pensionato è quello proposto dall’ente previdenziale Inps che eroga le somme mediante il proprio fondo a disposizione oppure tramite degli Istituti di credito/bancari convenzionati. I tassi di interesse risultano inferiori rispetto alle altre forme di finanziamento, in relazione alla minore percentuale di rischio di insolvenza: è lo stesso Inps che eroga l’assegno previdenziale con il quale dovrà essere saldato il prestito. A Luglio 2019 possiamo trovare delle proposte di prestito Inps, con cessione del quinto, con tassi di interesse Taeg del 3,50% e fino al 7,50%, valori inferiori rispetto agli standard di 4,50-6% in media. Per scegliere il più conveniente, senza lasciarsi confondere dai numeri percentuali di Tan e Taeg, è sempre importante tenere a mente che:
TAN | TAEG | PRESTITO MIGLIORE |
---|---|---|
Interessi annui da pagare | – Costo totale del prestito – rata + spese |
– Taeg più basso |
Per fare domanda è necessario presentare alla società di credito o Istituto bancario scelto:
- modulo richiesta prestito
- documento di identità e codice fiscale/tessera sanitaria
- documentazione su assegno previdenziale percepito
- documentazione accessoria in base ai regolamenti bancari in relazione alla concessione di finanziamenti
La tempistica di accettazione è di 10-15 giorni, in relazione all’analisi del passato creditizio del cliente, alla somma richiesta, se rientrante negli importi massimi concessi calcolati sugli emolumenti pensionistici. L’erogazione della somma avviene tramite assegno circolare o direttamente con bonifico sul conto corrente. In linea generale, le proposte di finanziamento con Convenzione Inps non hanno dei costi aggiuntivi o delle spese di apertura pratica, anche se molto dipende dalle banche a cui si affida l’Inps o se questo propone un prestito diretto senza intermediari bancari. In sintesi, per non sbagliare:
Sì, e tutte legate all’età anagrafica del richiedente, che limitano l’importo massimo richiedibile e la durata massima del piano di ammortamento. Per questo motivo avremo un prestito personale in cui:
- importo massimo richiedibile di 50.000 euro
- durata complessiva del piano di rimborso tra i 12 ed i 60 mesi
- 120 mesi in relazione all’assegno previdenziale
- 75-83 anni al termine del piano di rimborso (alcuni Istituti anche fino ai 90 anni)
- tasso di interesse fisso
- stipula di assicurazione vita/morte, necessaria per tutelare famigliari e eredi dall’estinzione del debito in caso di decesso
- indicazione di un garante a tutela del saldo del debito
- nessun altro finanziamento in corso
Questa tipologia di prestito è fruibile esclusivamente dal cliente in possesso di una pensione di anzianità lavorativa, che deve essere necessariamente intestata al solo titolare e sottoscrittore del prestito. Non è infatti possibile fruire di assegni con più titolari, in quanto il 50% della somma non è del richiedente ma di altra persona. Inoltre, anche se questo costituisce un prestito non finalizzato, ovvero non è necessario indicare lo scopo per cui si richiede la somma, ed è possibile fare domanda di liquidità, gli importi non possono essere utilizzati per acquistare beni immobili.
In linea generale, per ottenere una cessione del quinto non si devono avere altri finanziamenti in corso. La somma massima che è possibile trattenere sulla pensione è del 20% del totale degli emolumenti, motivo per cui se quella quota è già impegnata con una prima pensione del quinto non sarà più possibile, per legge, ottenere altre cessioni.
Nel caso in cui invece l’importo della rata mensile non superi 1/5 e/o il 20% dell’assegno previdenziale, alcuni Istituti bancari accettano di concedere un prestito per la somma rimanente ancora cedibile. Per esempio, se il vostro assegno pensionistico ammonta a 1.200 euro, e la rata massima è di 200 euro e avete una cessione per una rata mensile di 100 euro, è possibile ottenere un secondo prestito per le restanti 100 euro.
Una seconda soluzione potrebbe essere quella della richiesta del prestito con delega, o anche conosciuto con il nome di cessione del doppio quinto, in quanto la somma massima cedibile arriva a 2/5 della pensione. L’accettazione di questa soluzione di pagamento dipende però molto dagli importi richiesti nella prima cessione del quinto, e solitamente si consiglia di aggiungere della liquidità aumentando la rata rate e riducendo il piano di rimborso. Si consideri infatti che il piano di ammortamento massimo resta per i 60 o 120 mesi.
È possibile ricercare tra le proposte di finanziamento per pensionati, il prestito con garante, una terza persona, un parente o un amico, che dichiara la sua disponibilità a saldare il debito in caso di impossibilità legata a qualsiasi tipo di avvenimento sopraggiunto durante il piano di ammortamento. Il garante non può però essere una persona qualunque ma avere i requisiti economici per assolvere la sua funzione di garantire la restituzione della somma erogata dall’ente creditizio. Deve dunque essere in possesso di:
- stipendio con contratto a tempo indeterminato
- la rata non deve eccedere del 20% dell’importo totale percepito
- non deve essere stato segnalato al Crif
- età non superiore ai 75/80 anni al termine del piano di rimborso
- non deve avere finanziamenti in corso
- deve fornire la documentazione personale
- documentazione: ultime 3 buste paga
- dichiarazione dei redditi – CU
Il richiedente con pensione di invalidità deve invece fornire la sua documentazione personale e economica (carta di identità in corso di validità, codice fiscale/tessera sanitaria, modello Obis in cui sono indicate le informazioni sull’importo pensionistico), e la documentazione medica che interessa la patologia e lo stato di invalidità, utile per l’analisi di rischio sulle possibilità di decesso durante il piano di rimborso del debito e necessaria per la stipula della polizza assicurativa sulla vita obbligatoria.
La soluzione del garante può essere comunque legata non solo a una tipologia di assegno pensionistico non contemplato in altre forme di prestito, ma anche per la richiesta di importi superiori rispetto a quelli massimi erogabili calcolati sugli emolumenti totali. Per esempio, su un assegno previdenziale di 1.200 euro, la rata mensile non potrà essere di 600 euro, in quanto supera del 50% la somma complessiva delle entrate.
Molti Istituti bancari e società di credito, a seguito di un’analisi della fattibilità dell’assolvimento totale del debito, concedono prestiti anche ai pensionati che sono stati segnalati al Crif. Le limitazioni oggettive sono legate esclusivamente al costo del finanziamento che per tasso di interesse risulterà più elevato.
La soluzione di pagamento che consente di ottenere un finanziamento con un piano di ammortamento dai 24 ai 120 mesi, con somme fino ai 30-50mila euro, sempre in relazione agli emolumenti totali percepiti mensilmente, è la cessione del quinto. Questa modalità permette di ridurre il rischio di insolvenza, in quanto la rata viene trattenuta prima che l’importo dell’assegno pensionistico sia erogato al soggetto beneficiario e viene versato alla società di credito per saldare la rata. Il pensionato non deve pensare al pagamento ma ricevere l’importo spettante al netto della rata: sarà l’ente previdenziale a inoltrare la somma da pagare. In questo modo anche i segnalati Crif hanno la possibilità di ottenere un finanziamento che sarà detratto direttamente dalla pensione.
Sì. Trovandosi nella situazione di poter pagare la somma rimanente prima del naturale termine del piano di ammortamento è possibile richiedere l’estinzione anticipata. Sarà fatto un calcolo dell’importo ancora da saldare. Molti Istituti di credito prevedono delle spese con importi calcolati in percentuale al periodo rimanente nel piano di rimborso, questo perché vi è la perdita del pagamento degli interessi stabiliti in sede di sottoscrizione. In linea generale, gli importi da corrispondere si attestano intorno al:
- 1% del capitale rimborsato in anticipo se la durata residua del piano di rimborso è superiore a 12 mesi
- 0,50% del capitale rimborsato in anticipo se la durata residua è uguale o inferiore a 12 mesi
- nessuna spesa se si corrisponde l’intero debito residuo (ogni società di credito ha però le sue direttive in materia di estinzione anticipata, motivo per cui è sempre meglio verificare le condizioni contrattuali precedentemente, se si ha anche solo una possibilità che si possa estinguere il debito prima della durata effettiva del piano di ammortamento stabilito.
Sì. Come qualsiasi prodotto finanziario, è possibile recedere dal contratto di finanziamento entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto, salvo pagamento di una penale, che non è applicata da tutte le società di credito e Istituti bancari.
Molti Istituti bancari e società creditizie si avvalgono di una sezione on line dedicata, proprio per raggiungere più clienti possibile, permettere loro di stendere differenti preventivi e scegliere la proposta che meglio si adatta alle proprie esigenze. È anche infatti possibile che non tutte le banche a cui si richiede un preventivo accettino la soluzione di prestito, motivo per cui è importante avere più di una scelta.
Pensate per esempio a un pensionato di 80 anni: non tutti gli Istituti di credito accettano un cliente con questa età anagrafica, o meglio, la durata del piano di ammortamento potrà essere del solo tempo utile ancora consentito, 3-5 anni al massimo, riducendo anche la somma massima erogabile. O pensate anche ad un segnalato Crif o un pensionato con in possesso altro tipo di assegno previdenziale che non sia quello di anzianità lavorativa. Sono tutte situazioni che presentano delle limitazioni e necessitano di più di un tentativo per ottenere un preventivo online che sia accettato con condizioni vantaggiose. Molto spesso infatti la soluzione di prestito viene proposta al pensionato con tassi di interesse più elevati rispetto alle proposte ordinarie.
Per poter ottenere dunque un preventivo on line conveniente – anche se con limitazioni di Tan e Taeg più elevati perché legati ad una situazione particolare – è importante che a seguito del contatto dell’Istituto bancario/società di credito utilizzando i calcolatori e la spedizione on line dei propri dati, questi siano più precisi possibile: importo pensione, finalità del prestito, importo richiesto, età anagrafica e da quanto si è in pensione, se si è stati segnalati al Crif. Queste informazioni permettono di ricevere un preventivo quanto più reale possibile, in modo da valutare al meglio la proposta.
Si sconsiglia infatti in questa fase di omettere dei dati richiesti, in quanto a seguito delle verifiche questi potrebbe diventare delle discriminanti per l’accettazione del prestito o non consentirlo. Tutti gli enti lavorano on line come nella propria sede, e questo costituisce un servizio affidabile se vengono inserite tutte le informazioni correttamente: attenzione però perché deve essere una proposta diretta dalla società finanziaria e non utilizzando solo dei calcolatori che servono solo a farsi un’idea, ma che nella specificità dell’utente, le condizioni potrebbero di molto variare.