Prestiti pensionati con pensione minima: migliori offerte e preventivi di Novembre 2024

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Se vuoi scoprire come accedere ai prestiti per i pensionati con la pensione minima, sei nel posto giusto. In questa guida ti spiegheremo nel dettaglio quali sono tutte le soluzioni a cui ci si può rivolgere in queste condizioni.

In un periodo di crisi economica e di mancanze come quello che stiamo vivendo in questa epoca, spesso i prestiti per pensionati rappresentano un grande aiuto che lo stato può dare a chi ha grandi difficoltà. Anche coloro i quali sono usciti dal mercato del lavoro hanno il diritto di poter ricevere dei finanziamenti necessari per spese ingenti. Di solito i prestiti per pensionati vengono chiesti per aiutare i figli o i nipoti, quindi si tratta di un finanziamento che rappresenta la migliore risorsa del welfare.

I finanziamenti per i pensionati hanno preso il via in Italia nel 1995 con la legge finanziaria.  Da quel momento sono stati considerati una grande risorsa per aiutare chi ne avesse bisogno. Si tratta di prestiti a cui possono accedere pensionati di vario tipo, da chi ha la pensione Inps o ex-Inpdap, con Poste Italiane, con delega o anche per chi ha la pensione minima. Spesso questi finanziamenti sono concessi anche a chi ha avuto un passato da “cattivo pagatore”.

Ma questo è anche il periodo di chi ha maturato una pensione minima e, con pochi risparmi alle spalle, sono molti i problemi che potrebbero insorgere. Per questo in molti ricercano dei modi per ottenere dei prestiti anche con la pensione minima. Nei prossimi paragrafi ci concentreremo proprio su questa soluzione per dare a tutti gli interessati le risposte utili a ciò che cercano.

Prestiti pensionati con pensione minima: caratteristiche

Se disponi di un trattamento pensionistico minimo ma necessiti di un finanziamento, i prestiti possono apparire una soluzione piuttosto difficile. Stando a quando dice la legge dal 2017, l’importo minimo necessario per avere una garanzia di vivibilità è di 501,89 euro al mese, pari a 6.524,57 euro l’anno. Spesso molti pensionati pensano che con la minima non possano accedere a dei prestiti.

In realtà qualsiasi pensionato potrebbe richiedere un prestito purché questo non sia elevato a tal punto da rientrare nell’importo pensionistico ricevuto ogni mese. In questo modo il richiedente potrà garantire il rimborso.

Ma in realtà, e lo vedremo bene nei prossimi paragrafi, esistono delle alternative. Infatti sono molte le società finanziarie che offrono soluzioni vantaggiose per finanziare i pensionati con una pensione minima. Esistono varie soluzioni finanziarie che spesso si basano sulla cessione del quinto o sull’assegno previdenziale.

Nei prossimi paragrafi illustreremo quindi le varie soluzioni per richiedere un prestito per pensionati con la pensione minima. Si tratta di alternative generali che poi andranno prese caso per caso per trovare il tipo di finanziamento migliore. Infatti per conoscere nel dettaglio le varie proposte sarà comunque necessario recarsi da un consulente o nello sportello di una società finanziaria o di un istituto che fa credito. Questi sapranno consigliare al meglio la soluzione che fa al caso di ciascuno.

Prestiti pensionati con pensione minima

Di solito quando i pensionati fanno richiesta di un prestito la soluzione per l’erogazione del finanziamento è la cessione del quinto. Questo comporta che vi sia un’impossibilità di accettare finanziamenti per i pensionati sociali con l’assegno minimo. Infatti, come abbiamo già anticipato prima, il trattamento considerato sufficiente è pari a 501,89 euro al mese. Secondo lo Stato questo è l’importo ritenuto sufficiente per una vita serena. Perciò questa è considerata la soglia minima di cui un individuo deve avere diritto. Lo Stato darà anche degli aiuti qualora non si riesca a raggiungere quella cifra.

Questo significa che i prestiti dati ai pensionati con assegno minimo non dovranno scendere al di sotto di quella soglia sopra indicata. Qualora la pensione sia pari all’importo minimo di sopravvivenza, non sarà possibile effettuare il finanziamento con la cessione del quinto. Quindi sarà necessario accedere al prestito percorrendo altre strade.

Il modo più ovvio per fare richiesta di un finanziamento è quello di recarsi presso lo sportello di un istituto bancario. Il richiedente dovrà avere con sé tutta la documentazione necessaria, e quindi la carta d’identità, il codice fiscale e il cedolino della pensione da cui visualizzare tutta la situazione finanziaria.

Prima di accettare il prestito la banca, o l’istituto che farà il credito, prenderà in esame l’intera storia economica del richiedente per verificare la sussistenza dei requisiti soddisfacenti per ottenere il finanziamento. Andranno analizzati i dati anagrafici, l’età massima dell’ipotetico beneficiario del prestito e anche la scadenza. Infine si valuterà l’effettiva capacità di rimborso del richiedente.

La banca rifiuterà il prestito qualora il reddito della pensione minima sia insufficiente per poter avviare il finanziamento e non rispetto il minimo necessario per la sopravvivenza stabilito dalla legge dello Stato.

Prestiti a pensionati con cessione del quinto

Di solito il tipo di prestito standard che si fa ai pensionati con la pensione minima prevede un piano di ammortamento effettuato con la cessione del quinto dell’assegno previdenziale.

Questo sistema prevede che l’istituto che fa credito, in collaborazione con l’ente pensionistico, riceva il rimborso della rata mensile attraverso una trattenuta sulla pensione che è pari a un quinto dell’importo totale, e quindi il 20% sulla cifra complessiva.

Il finanziamento ha una durata che va da un anno fino a 120 mesi. Il rimborso avverrà tramite rate o con una rata unica, a seconda di quanto stabilito nel contratto iniziale, e vi sarà un tasso di interesse fisso.

Perciò il pensionato richiedente del prestito potrà cedere fino ad un quinto della sua pensione. L’assegno netto però deve essere pari a 501,89 euro.

Perciò se la pensione netta del richiedente è pari a 750 euro, si potranno cedere fino a 150 euro con una rimanenza di 600 euro. Il finanziamento è considerato fattibile perché al di sopra della cifra minima ritenuta necessaria dallo Stato per la sopravvivenza. Invece, se il richiedente percepisce una pensione pari a 550 euro con una trattenuta del quinto di 110 euro, il prestito non risulta soddisfacente e verrà rifiutato.

Perciò i pensionati con la pensione minima non possono accedere ai prestiti? Scopriamo le altre soluzioni nei prossimi paragrafi.

Prestiti per pensionati con vitalizio bancario

Se pensi che i pensionati con la pensione minima non possa accedere a prestiti, non è così Infatti la cessione del quinto non è l’unica alternativa per ottenere un finanziamento nonostante sia la più consigliata dalle banche. Questo perché ha maggiori garanzie anche qualora vi fosse il rischio del decesso del cliente.

Ma con il prestito vitalizio bancario sarà possibile sistemare la rata mensile del rimborso. Si tratta di un tipo di finanziamento che prevede come garanzia per il prestito un immobile. Il richiedente dovrà infatti segnalare un immobile di proprietà senza rinunciarvi ma solamente ponendolo come garanzia al rimborso.

Questa soluzione appare la migliore per i pensioni che abbiano una pensione con assegno sociale. Ci sono dei passaggi da seguire per ottenere questo tipo di prestito.

Prestiti per pensionati con pensione minima: l’iter da seguire

Il primo scalino da affrontare per ottenere dei prestiti per i pensionati con la pensione minima è la designazione dell’importo di cui si necessità. Con la collaborazione di un consulente finanziario si valuterà il tipo di finanziamento scelto per capire se soddisfi i propri bisogni. Si potrà anche scegliere la vendita della nuda proprietà come ultima alternativa.

Il prestito vitalizio bancario di norma viene accettato con un importo pari al 50% del valore dell’immobile messo in garanzia. Dopo aver trovato l’istituto bancario adatto a noi si potrà valutare il tasso di interesse che è pari allo 0,25% dell‘importo nel caso l’immobile sia la prima casa, il 2% se invece si tratta della seconda casa. La richiesta si potrà inviare allegando una documentazione attenta.

  • Copia della carta d’identità
  • Copia del codice fiscale
  • Stato di famiglia
  • Certificato contestuale
  • Perizia dell’immobile
  • Relazione notarile preliminare o l’atto di provenienza.

L’istituto di credito o la banca potrà richiedere anche ulteriore documentazione che sarà diversa in base ad ogni caso e alla storia economica del richiedente.

Iter per valutare il prestito vitalizio

La seconda fase del percorso per vedersi approvare il prestito riguarda l’approvazione da parte della banca con il parere di fattibilità in via preliminare. Se la richiesta viene rifiutata in questa fase non significa che non verrà accettata, infatti non si tratta della decisione definitiva. Basterà però ridurre la cifra del prestito.

La fase definitiva sarà invece la perizia immobiliare. Un tecnico di fiducia verrà designato dalla banca per una stima del valore e delle condizioni dell’immobile. Infine ci sarà l‘accettazione, o il rifiuto, e verrà effettuata l’iscrizione dell’ipoteca sull’immobile.

Così i pensionati con pensione minima potranno accedere ai prestiti senza problemi.