Prestiti a pensionati FAF: migliori offerte e preventivi di Novembre 2024

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Quando si parla di prestiti a pensionati, possiamo fare riferimento anche ai prestiti per i finanzieri, che viene disciplinata dal DPR del 5 gennaio del 1950, ma anche da circolari emanate dallo stesso comando generale della Guardia di Finanza.

I prestiti che vengono concessi dall’ente previdenziale, hanno Taeg e spese vantaggiosi rispetto a tutti quelli di eventuali altri operatori del settore creditizio, che poi sono rivolti agli appartenenti al Corpo in servizio unito alle rispettive famiglie.

Tutti i prestiti Faf (Fondo di assistenza ai finanzieri) sono quelli che servono per poter supportare i finanzieri con le spese quotidiane (mediche, studio, dentistiche) e anche per poter far fronte a tutte quelle improvviste che non hanno finalità.

Piccoli prestiti Faf: cosa sono e cosa sapere

Se, per esempio, si dovesse essere iscritti al Fondo di previdenza da 5 anni e si è fatta richiesta di un piccolo prestito con durata di 12 mesi, l’importo netto che viene erogato è di 1.948,25 euro.

Invece, l’importo lordo da restituire dovrà essere di 1.992,00 euro.
Inoltre, la rata mensile va ad ammontare a 166,00 euro, quindi il tasso fisso va a scalare,
sarà pari al 3,50 per cento, con la ritenuta sul fondo di garanzia che sarà pari allo 0,30 per cento.
Il Taeg dovrà essere al di sotto del 3,80 per cento. Gli interessi globali quindi sono pari a 37,77 euro.

La domanda per riuscire a fare accesso al piccolo prestito Faf deve essere redatta in carta semplice e deve essere presentata al reparto di appartenenza.
Va anche allegata la copia dell’ultimo cedolino paga, è compito del comandante del reparto verificare che tutti i dati siano completi.
Poi, si deve procedere all’autentica della firma e prendere in carico a protocollo per poi inoltrare la richiesta allo stesso Comando generale della Guardia di Finanza.

Prestiti Faf: quando viene rifiutato?

Il Fondo di previdenza non dà il prestito al richiedente se viene notato che il totale delle ritenute, sommato alla rata di prestito, va a superare il 60 per cento dell’importo moltiplicato per 5.
Quindi, tenete presente che il finanziamento non è erogato anche se vi è una trattenuta derivante da un atto esecutivo che va oltre il 50 per cento dell’importo del quinto cedibile moltiplicato per 5.

Come funzionano i prestiti delega FAF?

Per chi fosse alla ricerca di un finanziamento non finalizzato, con presenza di pignoramenti, protesti o segnalazioni negative al Crif, i prestiti delega FAF sono quelli che rappresentano sicuramente una soluzione ideale.
La delega per il pagamento presenta diverse similutidini con la cessione del quinto, ma in caso vi sia necessità di importi superiori, il personale della Guardia di Finanza che ha contratto a tempo indeterminato e con un’anzianità minima di un anno potrà fare richiesta del prestito con delega.

Il tasso d’interesse nei prestiti delega FAF è sempre fisso e costante per tutta la durata del finanziamento.
Si tratta di un prestito agevolato per cui i tassi di interesse sono ottimi, anche se al costo del rimborso dovrà essere aggiunto quella che riguarda la copertura assicurativa.

In conclusione: caratteristiche del prestito delega

Se volessimo riassumere tutte quelle che sono le caratteristiche principali della delega di pagamento potremo dire che sono:

  • Importo della rata ad un massimo del 40 per cento dello stipendio;
  • Tassi fisso e costante;
  • Piani di ammortamento fino a 120 mesi;
  • Nessun garante richiesto;
  • Nessuna finalità di spesa;
  • Possibilità di finanziamento per protestati, cattivi pagatori e pignorati;
  • Possibile con altri finanziamenti in corso;
  • Copertura assicurativa per rischio vita e perdita di impiego.

Quindi, diversamente dalla cessione del quinto il prestito delega FAF potrà essere chiesto solo dai lavoratori dipendenti che sono iscritti al fondo assistenza e non ai pensionati.
Questo perché gli enti previdenziali non hanno accettato tale tipologia di finanziamento ai propri iscritti.