Prestiti a pensionati a Viterbo: migliori offerte e preventivi di Aprile 2024

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I pensionati sono una categoria importantissima, nel nostro Paese. Ove la possibilità di contare mese dopo mese su una entrata fissa consente a molte famiglie di fare fronte ai problemi derivanti dal sempre più tardivo debutto nel mondo del lavoro da parte dei giovani.

Basta in effetti dare uno sguardo ad un recente studio condotto dalla Tecnè per la Fondazione Di Vittorio, per rendersi conto della realtà. Proprio dall’indagine in questione risulta che sono addirittura sei milioni i pensionati che nel nostro Paese aiutano con il loro emolumento mensile i nipoti. Ovvero il 35,7%, un dato che spicca soprattutto se relazionato ad uno studio condotto nel 2000 dalla Spi-CGIL, in cui il dato si attestava al 24% circa del totale.

A dimostrazione di un continuo sfilacciamento del tessuto sociale, al quale proprio i pensionati sono chiamati a porre rimedio. Alla stregua di un vero e proprio ammortizzatore sociale.

Anche i pensionati hanno bisogno di sostegno

Nell’ambito dello stesso studio, però, emerge un altro dato destinato a provocare un certo timore. Quello relativo al milione e mezzo di pensionati i quali hanno a loro volta bisogno di sostegno economico. Reso necessario dalla continua perdita del valore d’acquisto delle pensioni nel nostro Paese.

Anziani i quali ormai da tempo sono soliti rivolgersi al settore creditizio per riuscire a dare un sollievo a bilanci familiari messi sempre più in crisi da una serie di fattori ampiamente noti. I quali rendono complicata la vita non solo ai giovani, ma anche a chi è chiamato a sostenere intere famiglie con una pensione sempre più magra.

I prestiti per i pensionati

Va comunque sottolineato come almeno per i pensionati il canale creditizio sia praticabile abbastanza agevolmente, a differenza di quanto accade per altre categorie. Le aziende del settore, infatti, hanno ormai da tempo individuato nei pensionati un settore da privilegiare.

Il motivo di questo gradimento è naturalmente da ricercare proprio nella pensione. Sulla quale è possibile impostare piani di rientro che hanno notevoli possibilità di essere rispettati. Anche e soprattutto se la loro impostazione fa leva sulla cessione del quinto.

La quale prevede che il rientro dei soldi prestati avvenga mese dopo mese, sino ad esaurimento del debito, con un prelievo automatico alla fonte. Una modalità che limita enormemente i rischi di insolvenza del debitore. E che, inoltre, presenta notevoli vantaggi per le finanziarie che concedono questo genere di finanziamento.

Cessione del quinto: attenzione ai rischi

Quando si parla di cessione del quinto, in questo caso di pensione, occorre fare molta attenzione. Se si tratta di una formula molto praticata, lo è proprio perché chi concede prestiti con questa modalità è in grado di ricavarsi grandi vantaggi dalla transazione.

Il primo dato da mettere in risalto è quello relativo ai tassi di interesse. Che sono molto più elevati di quelli i quali caratterizzano i prestiti personali. Un dato ripetutamente messo in evidenza dagli esperti e dalle associazioni dei consumatori.

Va poi aggiunto come ai tassi di interesse molto elevati vadano ad aggiungersi anche altri costi i quali fanno schizzare alle stelle il costo del denaro prestato. Ovvero i cosiddetti costi accessori, a partire dall’apertura della pratica e dall’istruttoria.

Cui va ad aggiungersi una voce ancora più pesante, quella rappresentata dalla polizza per il caso di un decesso anticipato del richiedente. La quale comporta una vera e propria esplosione del costo finale del finanziamento.

Proprio per questo sono moltissimi i pensionati che preferiscono rivolgersi ai prestiti ex INPDAP attualmente erogati dall’INPS. Per i quali non sussiste l’obbligo di accendere una polizza di questo genere, ma soltanto una raccomandazione a farlo per non caricare sugli eredi la possibile insolvenza che deriverebbe dal verificarsi dell’ipotesi in questione.